Ieri sono andato ad disturbare aiutare i ragazzi di NGI a montare la BTS EOLO di Lissone.
La Brianza è attualmente coperta da molte altre BTS EOLO ma alcune zone sono piuttosto lontane e quindi raggiungibili solo con l'antenna ad alto guadagno (con un aggravio di costo per i clienti) e altre zone, addirittura, sono totalmente scoperte!
La posizione strategica di Lissone e la discreta altezza alla quale sono stati montati i pannelli (circa 40mt) migliorerà parecchio la copertura della Brianza!
Per prima cosa non illudetevi: il traliccio più alto, quello con la cima bianca e rossa non è quello dove abbiamo montato la BTS: è l'altro, che si trova sul lato opposto della strada, quello usato come sede della BTS EOLO Lissone.
I lavori sono iniziati di mattina (come potete vedere dal sole basso della foto) e siamo stati fortunati: era una bella giornata che è rimasta anche soleggiata per tutta la mattinata. In quelle condizioni, lavorare all'aperto, è piacevole nonostante la stagione non sia ottimale.
Visto da sotto il traliccio è piuttosto impressionante nonostante non sia nemmeno paragonabile ad altri mostri sacri delle radio trasmissioni tipo Valcava e, vedendolo da così vicno, fa ben sperare: verrà sicuramente una bella BTS 🙂
Montare una BTS è un lavoro impegnativo e, come vedete, c'è Rebeluca che si da da fare preparando i pannelli che poi monteranno in cima al traliccio.
Altri poi, come GrandeMago, si inginocchiano e pregano il proprio santo protettore (Eolo, ovviamente) in direzione dei pannelli quasi terminati. Credo che, dopo aver visto la mia interpretazione dei fatti, GrandeMago farà in modo che io non partecipi più ad un montaggio di BTS 🙂
Oltre a preparare la parte nobile della BTS composta da pannelli con le relative radio, ci vuole anche un po' di ferramenta utile per vincolare il tutto al traliccio. Quello che vedete è proprio uno dei vari pezzi metallici che servono allo scopo.
Dopo la preparazione bisogna issare in cima al traliccio tutti i vari pezzi.
Come potete vedere nella foto abbiamo usato una cima con una carrucola in alto.
Noterete anche che la cima è molto bombata a causa del vento: io avevo il compito di tenere lontano dalle altre apparecchiature montate il pezzo in risalita. Mi hanno detto che questa operazione si chiama "fare vela"
Da non dimenticare è anche la preparazione dei cavi che collegheranno tutti gli apparati in cima al traliccio con quelli che si trovano alla base. I cavi vanno srotolati sia per togliergli un po' di curvatura che per poterli issare insieme. Ovviamente si tratta di cavi schermati da esterno con doppia guaina.
Non ho avuto modo di aiutare terminare l'installazione perché sono dovuto scappare. Non prima però di una pausa pranzo.
Noterete che anche un entità mitica come Rebeluca, capace di rispondere sul forum di NGI anche a notte fonda dopo aver sgobbato durante il giorno, capita che si rilassi a tavola aspettando l'arrivo del pranzo.
A proposito di sgobbare, il primo che si lamenta della presunta lentezza di NGI nel attivare le nuove BTS, lo faccio arruolare e gli faccio issare in quota una parabola da 90cm o un tubazzo di ferro (vero Rebe?).
P.S. Le foto, per la gioia di Peppo154, le ho scattate con L'N96 che stò provando. Come ho scritto nei commenti del precedente post, temo che abbia ragione. Non si riesce a fare foto decorose con questo cellulare 🙁
Non sono venute malaccio dai, in ogni caso eri lì per lavorare, non per fotografare, giusto?
A ben vedere ero li per documentare l'installazione ma il modo migliore che io conosca per capire bene un lavoro è "sporcarsi le mani" 😉
A parte questo, conoscendo di persona i "lavoratori" tu avresti resistito a guardarli sgobbare senza aiutarli?
Chiaro che li aiuto! Aiuto sempre (tranne quando sforo nel disturbo 😛 ).
Ah Alberto, mi ricorda i vecchi tempi in cui lavoravo in radio! 🙂
Anche se non mi sono mai arrampicato sui tralicci, come molti radiofonici, ho subito il fascino dei trasmettitori, antenne e tralicci, e quell'euforia inspiegabile (che in non addetti scambiano per follia 😉 ) quando venivano accesi nuovi impianti: a volte finito il lavoro, per testare il segnale partivamo con l'auto, facendo magari centinaia di chilometri, per testare la qualità del segnale. Nel caso dell'FM, per scovare la fonte delle interferenze, spesso ci si fermava con l'auto nei punti "morti" del segnale, facendo avanti/indietro lentissimamente per far emergere la fonte del disturbo. A questo punto si passava alla fase B, aspettare il primo jingle (che nei casi di radio locali poco professionali magari arrivava dopo decine e decine di minuti) per capire di chi si trattasse. Cose da matti che sono sicuro in pochi comprenderanno.
Comunque in questo caso, da affezionato utente F5 Ngi fin dal 2004, mi scatta anche una specie di naturale simpatia e interesse, quasi come se giocasse la mia squadra 🙂
Ciao! 🙂
Hai ragione Giorgio: siamo un po' pazzi... che siano le onde radio a far quell'effetto? 😉
Ciao Alberto, leggendo il tuo articolo non ho potuto fare a meno di ricordare che a 12 anni, tuo papà ti ha issato in cima all'albero della barca a vela. Vuoi dire che eri già destinato a ...fare vela?
A ben vedere sembra che, già da piccolo, fossi destinato a salire in alto (alberi di barche e poi tralicci) 🙂