Server dedicato: meglio un hosting?
Per qualche ora, questa mattina il Blog è rimasto irraggiungibile per un problema al database.
Non solo il mio: anche quello di Stefano e Susy. Non è un caso visto che siamo tutti e tre su un nostro server e si era verificato un problema su uno dei tanti applicativi che ci facciamo girare.
Chi sceglie di mettere il proprio Blog in un servizio di hosting dedicato non deve preoccuparsi dei problemi tecnici ma non è che non ce ne siano!
Per fortuna Stefano ha risolto subito: io unisco i vantaggi di un server dedicato (ci faccio quello che mi pare) a quelli di un hosting (i problemi se li smazza Stefano!).
Sono un po' parassita?
(Foto in testa via zone41 su Flickr)
Digital Divide 10 anni fa
Il Digital Divide è un problema che si sposta. Leggendo questa vecchia e-mail di Stefano Quintarelli mi è venuta voglia di spulciare tra le mie ed è saltato fuori uno scambio che ho avuto 10 anni fa proprio con Stefano.
Lui l'ha subito pubblicato: ve lo ripropongo anche qui.
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Da: "Stefano Quintarelli" stefano @ inet.it
Data: 09 agosto 1997 5:22:06 GMT+02:00
A: "Alberto Leoni" alberto.leoni @ pop.inet.it
Oggetto: R: Come li hanno accorpati i distretti?
Salve, purtroppo non abbiamo ancora notizie.
La AIIP e' stata convocata al ministero PPTT ma, date le ferie, non ho
ricevuto ancora nessun verbale della riunione.
La pregherei di risentirmi al ritorno dalle ferie.
Buon lavoro, s.
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Da: Alberto Leoni alberto.leoni @ pop.inet.it
A: customer.service @ inet.it
Cc: stefano @ inet.it
Data: giovedì 7 agosto 1997 16.30
Oggetto: Come li hanno accorpati i distretti?
Salve,
un po' di giorni fa stefano (stefano @ inet.it) mi scriveva cosi':
Grazie per l'indicazione.
Stiamo attendendo il decreto ministeriale di accorpamento dei distretti
telefonici, che dovrebbe essere comunicato dal min. pp.tt. all'AIIP
(Associazione Italiana Internet Providers) entro fine mese, per pianificare
l'apertura dei nuovi nodi.Buon lavoro, s.
a riguardo della mia richiesta se avevate in programma un nodo a Rho.
La fine del mese e' arrivata: il ministero vi ha saputo dire se Rho e'
entrato a far parte della fascia urbana di Milano?
Vi ringrazio,
Alberto Leoni
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La cosa che mi colpisce, ripensandoci oggi, è che è sempre una questione di scelte ad alto livello.
Allora accorpare i distretti telefonici significava trasformare in urbane molte chiamate che prima erano extraurbane con relativa riduzione dei margini di guadagno del gestore telefonico. Il rovescio della medaglia era la riduzione del divario digitale tra gli abitanti delle grandi città e quelli della provincia. Allora si decise per l'accorpamento.
Se oggi si decidesse di rendere il servizio di accesso ad internet in banda larga un servizio universale comporterebbe dei costi per l'ex monopolista ma almeno tutti quanti avremmo almeno una piccola ADSL!
Voi 10 anni fa eravate connessi? Come? Cosa facevate?
Il tribunale di Roma da ragione ai consumatori: niente caccia alle streghe
Devo ammetterlo: non ci speravo.
Altroconsumo ci informa che il tribunale di Roma ha sentenziato che non si può chiedere i nomi associati all'indirizzo IP nel caso il richiedente lo faccia per presunte violazioni di copyright.
Il fatto di mettere in condivisione un file protetto da diritti d'autore resta un reato ma questa sentenza dice che non si possono trattare gli indirizzi IP in quel modo. Non avrebbero dovuto essere utilizzati tanto meno in sede giudiziaria!
Sono particolarmente contento ma, ribadisco, non ci speravo.
(Via Stefano Quintarelli)
Sovracapacità o QoS? Grande o piccolo la risposta è unica.
Come Stefano Quintarelli dice in questo suo articolo anche io avevo in mente da tempo l'argomento.
Stefano ci mostra come sulle grandi reti per non avere congestioni che causerebbero rallentamenti ci vuole una sovracapacità del doppio, raddoppiare la banda non costa il doppio e costa sicuramente meno che tenersi la banda così com'è spendendo di più per implementare un robusto QoS.
Questo sulle grandi reti. Nel mio piccolo ero arrivato ad una conclusione simile.
L'unico sistema sicuro per avere una fonia VoIP perfetta è un cap a quasi metà del valore della banda. Questo se si parla di una adsl con un upload "normale" (piango a definire normale 256Kbit) e di router economici. Mi conforta su questo anche Luca Spada (Skyluke) che, qualche post oltre, sempre nella stessa discussione, conferma che il QoS funziona bene solo con router professionali.
Voi conoscete qualche trucco al riguardo?
I follow, e tu?
Era qualche giorno che leggevo in giro di questa nuova tendenza: riportare il tag no-follow alla normalità (come si dice? yes-follow oppure solo follow?)
Mi ero riproposto di farlo ma come spesso capita non mi ero ancora dato un smossa.
L'occasione utile mi viene da Napolux che avvisa di averlo fatto ma, soprattutto, ci segnala un comodo e facile plugin per WordPress!
Ecco, ora l'ho fatto: adesso voi ricordatevi di scrivere correttamente l'url del vostro blog/sito quando commentate visto che ora il tag no-follow non c'è più!
Come da titolo, io l'ho fatto: e voi?
Senza connessione ne PDA Phone cosa siete?
Non metto in dubbio i risultati del sondaggio che ho trovati riassunti qui: mi sembrano anche fin troppo ovvi.
Si tende a usare meno la memoria affidandosi maggiormente all'elettronica.
Credo però che il fatto non sia totalmente negativo: io senza connessione ad internet e magari senza alcuni apparecchi elettronici tornerei all'età della pietra.
A questo punto cosa cambia se ricordo a memoria 10 date di compleanno o 2? Se ho la connessione ad internet e i miei apparecchietti elettronici funzionanti me lo dicono loro altrimenti sono comunque un uomo morto!
Il punto sul quale concentrarsi non dovrebbe essere quanto siamo bravi a tenere a memoria ma quanto siamo bravi a cercare informazioni, incrociarle tra loro e trovare una soluzione ad un problema.
Se guardiamo, a mo di esempio, le tabelline a memoria io le sostituirei alle calcolatrici che ci sono anche nei cellulari, nei computer e, tra un po', magari anche sulla porta del frigorifero!
E' un esempio banale e riduttivo ma, credo, interessante.
Voi da che parte state?
Lettori in crescita
Sono due settimane che non scrivo una riga e i lettori abbonati al feed continuano a salire.
Forse dovrei esserne contento: gente che capita qui legge gli articoli "vecchi" e decide di abbonarsi al feed.
In realtà la cosa non mi lusinga ma forse sono troppo esigente.
Capita poi che scrivo un commento ad una bella guida e tAlpA (l'autore) inserisce il mio commento in coda alla sua guida. Questo invece mi lusinga.
Non so cosa pensare: voi vi siete mai sentiti così?
Impianto fotovoltaico gratis!
Vado un po' off topic rispetto ai miei temi abituali ma ne vale la pena.
Questo è quanto ho trovato su BlogRisparmio : "grazie all'istituzione di un grosso gruppo d'acquisto e alla collaborazione di banche, installatori, periti e consulenti vari è possibile ottenere gratuitamente un impianto fotovoltaico, a patto di percepire solo il 25% dei ricavi derivati dal conto energia."
Il tema del risparmio energetico, magari abbinato al risparmio economico mi è caro!
Aggiornamento WordPress e spostamento in Francia
Come già mi era successo tempo fa mi sono trasferito nuovamente: ora il server dove risiede questo blog è in Francia.
Non è un buon motivo per fermarmi qualche giorno e non scrivere più nulla anche se, effettivamente, ho avuto qualche problema con un plug-in.
In realtà, in questi giorni, sono parecchio preso ma non preoccupatevi: ci sono 😉
Tralicci dell’alta tensione riciclabili per reti mesh?
Terna smantellerà 1000 Km di linee aeree con relativi tralicci nei prossimi 10 anni e su Punto Informatico leggo che non diventerà tutto quanto spazzatura da smaltire.
Smaltire ha costi economici ed ecologici elevati quindi, trovare il modo di riutilizzare proficuamente alcune parti, è utile.
I riutilizzi citati non mi hanno soddisfatto così ho pensato a un interessante destino per i piloni.
Non so con cosa sostituiranno le linee dismesse ne se passeranno vicino ai vecchi tracciati ma, se fosse possibile, io lascerei in piedi i tralicci e li alimenterei. Per loro natura i tralicci sono alti e discretamente posizionati per piazzarci delle antenne!
Perché non farlo? Terna avrebbe dei costi minimi: il traliccio c'è, basterebbe alimentarlo. A quel punto potrebbe noleggiarli a chi volesse coprire con un segnale senza fili la zona. Attualmente con WiFi o meglio con Hiperlan2 e, prossimamente, con WiMax.
Magari mi sbaglio e non è possibile ma sarebbe carino se si potesse riutilizzarli tutti, sommandoli ad altri tralicci già in uso per antenne e dare vita ad una grande rete mesh possibilmente unica e condivisa (One Network) e magari con accesso BitStream: temi a me cari da quando Stefano Quintarelli me li ha fatti scoprire!
(Foto di Buggolo via Flickr)
Antivirus per cellulari, anzi palmari… o cosa?
Ormai l'evoluzione dei cellulari ci sta portando sempre più verso dispositivi mobili multi funzione che è riduttivo chiamare cellulari o palmari o PDA Phone (l'unione dei due).
Ormai sono computer potatili con dimensioni da cellulare.
La naturale conseguenza è che i virus si stanno specializzando anche per questi dispositivi e molti produttori di antivirus hanno già iniziato a sfornare prodotti specifici per proteggere questi nuovi apparecchi.
L'ultimo che ho visto uscire è di AVG.
Se il dispositivo che avete in mano lo pensate come ad un semplice telefono, l'idea di una antivirus è parecchio strana. In realtà non è più un telefono e quindi non mi stupisco.
(via Hardware Upgrade)
Wibree diventa parte dello standard Bluetooth
Wibree è uno standard di comunicazione senza fili di Nokia che ha specifiche simili al Bluetooth.
La portata è uguale: 3 metri. La differenza fondamentale è nel consumo ridotto a scapito della velocità . Consuma tra il 10% e il 40% rispetto a Bluetooth e trasferisce fino ad un massimo di 1Mbps.
Questo tipo di standard è utile per piccoli oggetti domestici e il fatto che entrerà a far parte delle specifiche ufficiali di Bluetooth è un bene per lo sviluppo di micro reti domestiche.
Io preferirei una portata superiore in modo da coprire meglio l'intera casa ma temo che andrebbe a scapito dei consumi.
Approfondimenti su Wibree.
(via Tom Keating )
Portare la fibra al Senato o portare il videoproiettore?
Ieri Stefano Quintarelli è stato al Senato per spiegare il suo punto di vista sulla rete fissa.
Sono contento che abbia avuto la possibilità di potare la fibra che ride anche al Senato: ha preparato delle immagini per illustrare meglio i concetti ma in Senato non c'è un videoproiettore.
IN SENATO NON C'E' UN VIDEOPROIETTORE, si è capito o lo dico più forte?
Cosa facciamo? Organizzo una colletta e compriamo un videoproiettore per i nostri cari senatori?
A me viene da ridere: rido per non piangere.
Devo ringraziare Stefano: quanti di voi avrebbero la pazienza e la perseveranza sua?
Salviamo il Bitstream!
Accolgo all'istante l'appello di Stefano Quintarelli: il Bitstream è terribilmente in ritardo.
Se, oltre a questo, in fase finale Telecom Italia decidesse di cercare di affossarlo sarebbe una tragedia.
Leggetevi l'articolo di Stefano al riguardo e firmate la petizione: per firmare basta mandare una e-mail a lettera.aperta@aiip2.messagenet.it, Stefano dice che va bene anche non scriverci nulla ma io almeno una "a" sia nel messaggio che nel corpo ce la metterei. Anzi: metteteci "firmo"!
Maglietta Creative Commons
Ho ricevuto oggi la maglietta Creative Commons che avevo ordinato!
Vuoi che sono appassionato di magliette, vuoi che considero importante dare un contributo affinché questo tipo di licenze prosperi, il fatto è che sono contento di averla acquistata!
E' nera con la scritta CC bianca davanti e non me la prendo più di quel tanto se le scritte Creative Commons invece che essere dietro al centro in alto come dovrebbero sono finite sotto l'ascella sinistra. 🙂
Trasmissione di energia senza fili
Già tempo fa avevo sentito parlare della trasmissione di energia senza fili ma solo ora, dopo avere letto questo articolo di Stefano Quintarelli, ho approfondito l'argomento.
La trasmissione di energia senza fili è un concetto parecchio datato: la foto di due secoli fa difatti non l'ho messa a caso. La voce su Wikipedia è molto ricca.
In questo pdf scritto appositamente per essere comprensibile anche a chi non sia uno scienziato viene spiegato come questa nuova tecnica permetta di creare un campo elettromagnetico "non radiante" che quindi non inonda lo spazio di energia. Questo campo si attiva solo nel punto dove trova un oggetto specificamente realizzato per "entrare in risonanza".
Il vantaggio di una soluzione di questo tipo è duplice: non si spreca energia irradiandola a caso in tutte le direzioni ed in ogni momento ma solo dove serve e quando serve; l'altro vantaggio è che se ci passi vicino non entri in risonanza, non attivi il campo e quindi non ti fai un bagno di radiazioni tipo forno a microonde!
Il segreto è la banda larga… ma va?
Leggo su repubblica.it (via Alfonso Fuggetta) un articolo ricco di numeri e percentuali. Disarmante come è posizionata l'Italia ma non è questo che mi ha colpito bensì l'analisi conclusiva:
Il segreto della crescita dell'uso di internet, spiega il direttore di comScore Europe, Bob Ivins, è la diffusione della banda larga: i Paesi che hanno puntato su questo tipo di connessione, come il Regno Unito, hanno raggiunto i migliori risultati
Sarebbe come se dicessi che il segreto perché la gente si sposti agevolmente è puntare sulla costruzioni di strade e ferrovie: c'è bisogno di una attenta analisi per accorgersene?
Invece che fare solo polemica e ironia colgo l'occasione per riproporre con forza la fibra che ride: l'idea che si discuta della rete di nuova generazione lanciata da Stefano Quintarelli, oppure teniamoci le strade interrotte e andiamo avanti a dorso di mulo e teniamoci le connessioni scadenti che ci propinano e teniamoci la poco invidiabile posizione nella classifica della penetrazione di internet!
(foto via velozipedist su Flickr)
Blogstar
Di solito non mi cimento in questi elenchi / test ma avendo letto quello di Elena mi è venuto in mente che quasi nessuno dei punti mi descrive.
Le blogstars prima googletalkavano, ora twittano.
Mai usato nessuno dei due: da tempo uso gli hub DC come chat e di recente ho usato un paio di volte Skype.
Le blogstars vanno all'Ikea e se non ce l'hanno vicino casa, fanno chilometri per andarci.
Questo sì, ma di solito non compro nulla: scrocco le aree bimbo che piacciono molto a mia figlia 😉
Le blogstars al tavolino di un bar (anche davanti a una spiaggia deserta) aprono il loro portatile e postano.
Già me lo porto a presso tutto il giorno per lavoro figuriamoci se lo uso in giro anche nel tempo libero!
Le blogstars postano anche a tarda notte.
Io sì ma non sono fondamentalista: posto anche di giorno.
Le blogstars comprano i libri su Amazon.
Ho comprato un libro on-line una sola volta in vita mia e non su Amazon
Le blogstars hanno telefonini che fanno anche una carbonara per una dozzina di persone.
Il mio telefona e basta, anzi: non si spegne neppure (ha il tasto guasto)
Le blogstars hanno già visto la quinta serie di Lost.
No, non saprei neppure dell'esistenza di Lost se non fosse che leggo Axell
Le blogstars fanno i BarCamp e i FemCamp.
Mai andato: magari ci andrò...non lo escludo.
Le blogstars non sanno neppure che io esisto.
Forse no ma cambia qualcosa?
Le blogstars hanno i feed reader con centinaia di feeds.
Meno di 50 e sono già troppi
Le blogstars probabilmente fanno l'amore da Dio.
Troppa poca esperienza per darmi un voto da solo.
Le blogstars ascoltano la musica con l'iPod, ovunque.
Non ho l'iPod e nessun altro oggetto portatile per ascoltare musica
Le blogstars in un post, fatti i dovuti calcoli, riescono a mettere sei o sette link ad altrettante blogstars.
Per riuscirci ho dovuto fare copia e incolla dal WiKi dell'ultima Pandecena altrimenti non ce la farei mai.
Vorrà dire qualcosa che quasi nessuno dei punti sopra mi appartiene (a parte il fatto che ovviamente non sono una blogstar)?
In realtà non ho particolarmente interesse in questi punti eccetto forse il cellulare e i BarCamp quindi non diventerò mai uno che conta? 🙂
Nokia Mosh e i nuovi cellulari
Due notizie che ho letto riguardo a Nokia mi si sono collegate in mente: Stefano Quintarelli segnala questo interessante servizio Nokia.
Si fruisce, comodamente via feed, di molti contenuti sul proprio "cellulare".
L'altra notizia (non ricordo la fonte) riguarda il cambio di rotta di Nokia: non produrranno più telefonini ma computer mobili.
Le due notizie vanno a braccetto: ha senso organizzare i contenuti e renderli facilmente utilizzabili in mobilità se c'è un oggetto mobile adatto ad accoglierli. Già ora molti cellulari è difficile chiamarli con quel nome ma in futuro pare proprio che saranno computer a tutti gli effetti.
I miei dubbi sul tipo di oggetto da acquistare restano, anzi, sono maggiori: ci vuole o no un telefono che faccia solo il telefono oppure si potrà avere un oggettone che faccia anche il telefono?