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Leggendo un post di Stefano Quintarelli ho scoperto questo interessante browser: LibreWolf.

Si tratta di un browser basato su firefox e focalizzato sulla privacy, sulla sicurezza e sulla libertà.

Si può installare su svariate piattaforme e sicuramente lo proverò.

Google rimuove parecchi link di materiale protetto da copyright a seguito di segnalazioni dei proprietari dei diritti. Aggiunge anche una nota nella quale spiega cosa e perché è stato rimosso: sfruttando questa nota c'è chi ha creato una extension per Firefox, Chrome e Opera che ripristina i risultati censurati.

Era già da tempo che mi ero accorto di questa strana situazione e ora c'è addirittura una extension che automaticamente ripristina la situazione precedente alla censura.

Via TorrentFreak

Se anche voi usate da sempre FoxyProxy per gestire i proxy di Firefox vi sarete accorti che per un po' di tempo non era stato aggiornato per essere compatibile con la nuova tipologia di plugin di Firefox. Nel frattempo mi sono arrangiato a mano e poi ho dimenticato di controllare.

Ora mi sono accorto che è stato aggiornato (in realtà totalmente riscritto) e quindi possiamo tornare ad usarlo.

Bruma StemraFino ad oggi la coesistenza tra la classica difesa dei diritti d'autore portata avanti dalla SIAE e dalle omologhe degli altri paesi con le licenze Creative Commons è stata difficile.

Se un artista vuole far proteggere i suoi brani musicali nel modo classico poi non può anche rilasciarli gratuitamente con licenza Creative Commons perché viene considerato come un furto!

L'omologa della SIAE in Olanda, la Bruma Stemra, ha iniziato a cambiare questa situazione: da loro è possibile far coesistere le due licenze permettendo quindi all'artista che lo desidera di distribuire direttamente e gratuitamente con licenza CC (ma solo con clausola Non Commerciale) una sua opera e continuare a farla proteggere per tutti gli usi commerciali dalla Bruma Stemra!

Questo permette maggior flessibilità e da quindi la possibilità di farsi conoscere massicciamente in internet e di provare quindi a ricavare degli utili dall'indotto di questa notorietà acquisita. Questo non rinunciando alla tutela della SIAE di turno per quanto riguarda gli usi commerciali.

Mi sembra un ottima soluzione di compromesso: dovrebbe mettere d'accordo sia i carrozzoni tipo SIAE (si capisce per chi parteggio eh?) che gli autori e anche i fruitori.

O no? 

(Via Punto Informatico)

P.S. breve OT. Questo post l'ho scritto come sempre con Firefox ma, questa volta, sotto UBUNTU  grazie a questa segnalazione.

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Sito accessibile?Mi sarei tenuto per me i disguidi che ho rilevato ma ogni tanto uno sfogo fa bene.

Tempo fa ho avuto problemi con alcune funzionalità del conto online della Banca Popolare di Milano: We@Bank.

Ho risolto chiudendo Firefox e accedendo al sito con Internet Explorer: immaginerete il mio disappunto!

Non ho mancato occasione di avvisare con una e-mail il servizio clienti: qualche giorno dopo mi hanno risposto avvisandomi che avrebbero verificato. Di recente hanno mandato una e-mail a tutti avvisando che il sito non era ancora compatibile con (sigh) Internet Explorer 7. Firefox e altri browser no eh?

Oggi invece ero a caccia di un server e il "configuratore" del sito di HP non andava: l'ho aperto con IE7 e... non andava neppure con quello. Non ho voglia (mi è scappata) di riesumare IE6 per verificare.

Bene: cercherò di evitare We@Bank e se proprio ho urgenza di un server penso proprio che scarterò HP. Lo so, è esagerato come comportamento, ma, come ho scritto sopra, questo è uno sfogo.

Che senso ha avere un sito web se poi è molto difficoltoso usarlo? Se ho una banca online gradirei usarla, se c'è un configuratore sarebbe simpatico che funzionasse. HP e la Banca Popolare di Milano non hanno abbastanza soldi per pagare qualcuno che gli realizzi siti funzionanti?

A parte l'articolo dove ho prelevato il disegno (che in realtà tratta di altri argomenti) per questa volta ho deciso che mi risparmierò la fatica di mettere i link.