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La comodità delle piattaforme di streaming per guardare film e serie tv è innegabile ed è anche superiore alla pratica di scaricare/condividere illegalmente questi materiali protetti da copyright tramite torrent.

A seconda dei momenti il metodo illegale è risultato più o meno gettonato e un modo interessante per far pendere nuovamente la bilancia dal lato della legalità potrebbe essere quello di proporre pacchetti di vari siti di streaming al costo inferiore della somma dei singoli. Si tratta di un vantaggio non solo per gli utenti ma anche per i siti di streaming che, in questo modo, potrebbero catturare quegli utenti che non acquisterebbero mai il loro servizio perché possono affrontare il costo di uno o due ma non di altri in più.

insisto nel pensare che watermarking, mercato di offerte legali a prezzi ragionevoli e follow the money siano la via preferenziale per contrastare la pirateria.

Molti storici motori di ricerca torrent sono accessibili solo da rete tor (causa blocchi) quindi vi suggerisco di usare tor browser o brave che ha un tab tor per raggiungerli. Ecco un elenco:

https://1337x.to

https://cloudtorrents.com

https://www.torrentdownloads.me

https://solidtorrents.net

https://ilcorsaronero.link

https://torrentz2.nz/

Invece alcuni sono ancora accessibili direttamente

https://www.limetorrents.lol/

https://www.torrentfunk.com/

Tesla Model 3 (auto elettrica su wikipedia)

Paolo Mariano su vaielettrico propone un idea: una piccola auto elettrica come la Dacia Spring con una batteria ancora più piccola: da 10 kWh (autonomia da un centinaio di km).
Un auto piccola come la Dacia Spring che avesse una batteria mini potrebbe essere sia un ottima seconda auto per quasi tutte le esigenze che una prima auto per alcuni.
Più in generale sarei favorevole a mini batterie anche su auto più grandi ma solo se non eliminassero i tagli maggiori. Fatto interessante: costerebbe parecchio meno.
Ultima considerazione è che, come idea, sarebbe ottima per favorire il primo passaggio all'elettrico per molti: sia come seconda auto inseme ad una termica che già si possiede e in futuro verrà sostituita da una EV con batterie allo stato solido, sia come prima auto per chi fa pochi km ma che poi dovrebbe organizzarsi con un noleggio o altro per i pochi viaggi lunghi.
Questa provocazione viene osteggiata da di chi non rientra nella maggioranza (che quindi immagino che percorra parecchi km): non si sta dicendo che per tutti dovrebbe essere così ma che per molti è così. Statistiche alla mano. Ovviamente se si eliminassero le batterie grandi allora sarebbe un altro discorso ma io sarei favorevole ad aggiungere alla gamma dei modelli uno con taglio molto piccolo.

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Ormai è abbondantemente più di un decennio che scrivo di questo argomento: usare sistemi illeciti e/o illegali per scaricare film o usare altre alternative legali?

L'occasione per tornare sull'argomento mi viene da un post di Gioxx che prende spunto dalla recensione del servizio di streaming Apple TV+ per fare una considerazione. Sono ormai così tanti i servizi legali di streaming che è divento assurdo abbonarsi a tutti per non perdersi i contenuti in esclusiva di ciascuno. Costerebbe troppo.

Io noto una sorta di altalena al riguardo. Prima di Netflix l'altalena pendeva dalla parte del download pirata via torrent, poi è arrivato Netflix e l'altalena è passata dal lato dello streaming legale. Ora sta iniziando nuovamente a spostarsi dal lato oscuro (non ho resistito: ho dovuto fare la citazione).

Così come l'avvento di Netflix ha fatto cambiare il lato dell'altalena mi aspetto che arriverà qualcosa che nuovamente spingerà l'altalena dal lato della legalità. Non so cosa sia ma so che arriverà perché il tempo è maturo e questo tipo di oscillazione è proprio il modo in cui funzionano le cose.

Tesla Model 3 (auto elettrica su wikipedia)

Ho notato che per radio passano spesso pubblicità di automobili e questa non è una novità: spesso la radio è ascoltata mentre si guida l'auto ed è quindi un buon mezzo per trasmettere pubblicità proprio di automobili.

Quello che invece mi ha colpito è che non solo si tratta di pubblicità di automobili benzina o addirittura diesel (qualche raro accenno a gpl/metano) ma addirittura quando si tratta di auto ibride ho sentito citare come un pregio il fatto di non essere ricaricabili.

Con le normative europee sempre più restrittive tutte le case produttrici hanno almeno piani a breve per veicoli elettrici e quasi tutte hanno già in vendita veicoli elettrici. Non solo: in molte hanno già annunciato che smetteranno di produrre auto con motori tradizionali a combustione.

Come mai le pubblicità sono ancora monopolio totale di auto a combustione destinate a scomparire? Voglio pensare bene: sarà perché devono comunque smaltire il parco auto vecchio e perché le elettriche, oltre a non essere ancora alternative valide per tutti i tipi di usi e per tutti, permettono guadagni minori alle case automobilistiche?

Telefono fisso VoIP

La telefonia VoIP dal punto di vista dell'utente finale mi sembra essere in sofferenza.

Dietro alle chiamate vocali di WhatsApp, di Skype e di altre applicazioni per smartphone c'è il protocollo VoIP e ormai anche chi ha ancora il vecchio telefono fisso in casa non sa che praticamente, dalla centrale telefonica locale in avanti, tutto viene trasformato in VoIP. Si tratta in tutti questi casi di un uso sotto il cofano del VoIP quindi non dico che stia scomparendo ma solo che la sua visibilità presso il grande pubblico, come un qualcosa da usare direttamente, sia quasi zero.

Non so se sia un bene o un male ma io, da nostalgico, ho ancora un applicazione sullo smartphone per la telefonia VoIP in protocollo standard SIP anche se, a ben vedere, non la uso mai. Avendo un piano telefonico con chiamate illimitate non serve quasi più a nulla.

Resta l'uso come sostituto della linea fissa in casa ma anche qui a che scopo quando ormai i cellulari coprono tutte le esigenze?

I prezzi che il broker di exploit Zerodium paga per gli zero-day sono in aumento: questo indica che mediamente è più difficile trovare bug gravi perché i prodotti sono scritti meglio che in passato e anche che la domanda di zero-day è in aumento.

Altra informazione interessante è che molte aziende hanno un programma di ricompense per i bug ma quello che pagano è drasticamente meno di quanto pagano i broker che poi, presumibilmente, li rivendono a chi li usa per scopi non leciti.

Via Bruce Schneier, Image credit Blue Solution Blog

Una sentenza canadese impone, a chi va a caccia di pirati e per farlo ha bisogno della collaborazione degli ISP per recuperare il nome associato ad un indirizzo IP, di pagargli un compenso ragionevole.

Mi sembra ragionevole: se, come in questo caso, si vuole far causa a 55'000 "pirati" non si può pretendere che gli ISP lavorino gratis. Il pirati l'ho virgolettato perché dover definire in questo modo così tante persone deve quantomeno far venire il dubbio che ci sia qualcosa di sbagliato alla base.

Via Stefano Quintarelli e engadget

Una ricerca effettuata da sanvine, una società canadese di consulenze sulla banda larga, mette in possibile correlazione il recente aumento del traffico BitTorrent con l'aumento di player nel settore dello streaming online legale.

In particolare l'interessante ragionamento è che iniziano ad esserci diversi fornitori di serie tv e affini e ciascuno ha contenuti in esclusiva che risultano interessanti per il pubblico. In questo scenario l'utente medio è disposto a pagare per abbonarsi ad alcuni ma non a tutti e il resto lo scarica pirata via BitTorrent.

Scrivevo che io mi sono abbonato a Netflix e, per quello che serve a me, è sufficiente ma per altri potrebbe non bastare ma, nel contempo, la spesa totale potrebbe essere troppa.

Via TorrentFreak

Se avete l'esigenza di esporre un servizio web di casa vostra e volete farlo in maniera sicura gestendo voi direttamente il tutto per avere il massimo controllo una soluzione è il reverse proxy con autenticazione.

Per fare un esempio potreste voler pubblicare in internet una ip cam di sorveglianza che guarda l'esterno di casa. Il modo più facile è di impostare una regola sul vostro router per aprire la porta della videocamera ma questo presenta almeno un paio di problematiche che portano a sconsigliarlo. La più ovvia è che la videocamera potrebbe non avere l'impostazione per proteggerla con password e non è bello che chiunque possa guardare fuori da casa vostra. Una seconda considerazione è sul grado di sicurezza della vostra ip cam: potrebbe avere dei bug che permettono ad un malintenzionato di prenderne il controllo o, anche se non ne avesse, in futuro potrebbero saltarne fuori e il produttore quasi certamente non pubblicherà un aggiornamento per tappare la falla.

La soluzione reverse proxy con autenticazione è indubbiamente più complessa ma permette di avere il pieno controllo della parte che si pubblica in internet e di poter quindi tenere aggiornati tutti i componenti alle ultime versioni: un sistema correttamente configurato e mantenuto aggiornato è una buona garanzia di sicurezza.

Cosa serve per realizzarlo? Prima indico un breve elenco di oggetti che servono e poi qualche dettaglio sulle configurazioni.

Elenco:

  • Un ip pubblico (niente NAT/Carrier Grade NAT altrimenti non siete raggiungibili dall'esterno)
  • Un router che possa tenere aggiornato un dns dinamico con il vostro ip (o un ip pubblico statico)
  • Un server sempre acceso da adibire a reverse proxy

Per accedere in maniera sicura bisogna esporre il servizio in HTTPS quindi usiamo Let's Encrypt per avere un certificato gratuito per il dns che abbiamo impostato nel nostro router.

Se utilizzare una Debian con Apache come web server allora dovete abilitare i vari moduli proxy e un idea di settaggi del reverse proxy potrebbe essere:

<VirtualHost *:443>
          SSLEngine on
          SSLCertificateFile /etc/letsencrypt/live/tuo.dominio.it/fullchain.pem
          SSLCertificateKeyFile /etc/letsencrypt/live/tuo.dominio.it/privkey.pem
          ServerAdmin tuaemail@example.it
          ServerName tuo.dominio.it
          ProxyPass / http://192.168.1.100/
          ProxyPassReverse / http://192.168.1.100/
          <Proxy *>
                    AuthType Basic
                    AuthName "Restricted Access"
                    AuthUserFile "/cartella/dove/metti/il/file/passwordapache"
                    Require user nomeutente
          </Proxy>
          </VirtualHost>
<VirtualHost *:80>
          ServerName tuo.dominio.it
          Redirect permanent / https://tuo.dominio.it/
</VirtualHost>

Come vedete ho messo un rediret permenent per HTTP (porta 80) in modo che se anche cerchi di accedere senza l'HTTPS vieni rediretto sul sito sicuro. Nella sezione sopra, quella HTTPS (porta 443), ho indicato le posizioni dei certificati, l'ip interno del web server da esporre (da notare che può essere anche solo HTTP ma verso l'esterno viene fatto transitare HTTPS), come AuthName non mettete nulla di personale perché è visibile a chiunque prima dell'autenticazione e poi c'è il file dove salverete utente e password.

Fatto in questo modo potete accedere da internet al vostro servizio web semplicemente con https://tuo.dominio.it/ vi apparirà la richiesta di nome utente e password e tutto quanto transiterà in maniera cifrata.

Come avevo preannunciato in dicembre 2016 ho finalmente implementato l'https su questo blog.

A parte l'accesso amministrativo che richiede un autenticazione e quindi mandare le credenziali in chiaro (con http) non è sicuro, il resto non ha un motivo pratico per richiedere la cifratura delle comunicazioni.

Il motivo è un altro. A tendere tutti i siti web dovrebbero passare ad https e questo porterà all'abitudine di aspettarsi che un sito sia https. Questo aiuta ad essere sicuri che il sito che si sta visitando sia realmente quello che ci aspettiamo.

In realtà anche un malintenzionato può mettere in piedi un sito truffa in https ma almeno dovremo solo controllare il nome del sito a destra del lucchetto per essere sicuri che corrisponda a quello sul quale volevamo andare.

Anche google dice ormai che nei risultati delle ricerche verranno penalizzati i siti che non saranno in https quindi conviene non rimanere indietro.

Ora veniamo a qualche informazione tecnica che potrebbe esservi utile per la

MIGRAZIONE DA HTTP A HTTPS

Il passaggio, che è sempre un pre requisito ogni volta che si mette mano al proprio blog, è quello di fare un backup completo: sia del database che della /var/www del blog (o della cartella dove risiede)

Come segnalato all'inizio con il link al mio vecchio post il primo passaggio è quello di richiedere il certificato.

Se nei vostri vecchi post avevate delle immagini e i link erano con indicato http avrete un problema: i browser segnaleranno qualcosa che non va. Per sistemare ho usato un plugin wordpress che si chiama Search & Replace e ho sostituito src="http:// con src="// togliendo così il riferimento e lasciando il default del sito. Ovviamente nelle impostazioni generali dovrete cambiare l'indirizzo del blog mettendo https.

Anche da altre parti potrebbe essere rimasto qualche riferimento ad immagini http. Tipicamente nelle colonne laterali ma si tratterà di pochi link che dovrete controllare a mano e sistemare senza la necessita di tool automatizzati come per le immagini dei post che invece potrebbero essere tante.

Il co-inventore delle onnipresenti batterie agli ioni di litio John Goodenough ha annunciato che sta lavorando ad un nuovo tipo di batteria basata su un elettrolita allo stato solido di vetro drogato con litio o sodio che dovrebbe avere una capacità tre volte superiore alle attuali batterie agli ioni di lito e decine di volte più veloce per la ricarica (minuti invece che ore)
Oltre ai vantaggi di dimensione e velocità ci sono anche altri vantaggi: azzerati i rischi di surriscaldamento e esplosione ed eliminata la dipendenza da materiali rari (come il litio) in quanto è utilizzabile anche il sodio che è particolarmente disponibile e una temperatura di esercizio tra -20°C e +60 °C
Tutto questo apre interessanti accelerazioni sul calo di costo delle automobili elettriche che, se questa nuova batteria passasse realmente in produzione, subirebbe una brusca accelerazione arrivando al traguardo di pareggiare il costo di un auto a combustibile fossile molto prima di quando previsto.

Dei tre componenti basi della batteria, dice Goodenough, resta solo da risolvere un problema sul catodo perché anodo ed elettrolita pare siano già a posto e poi potranno passare a produrre celle più grandi.
Via Stefano Quintarelli e IEEE Spectrum

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letsencryptBreve nota per segnalare Let's Encrypt.

Forniscono certificati e facili procedure per trasformare un sito http in https. In questo modo se ne facilita l'adozione e si rende più sicuro il web.

Prima o poi lo attiverò sul questo mio blog.

(via Schneier on Security)

Apple_iSuck_by_moosticksSto ridendo ancora nel leggere che è risultato che chi ha un mac tende a spendere di più e allora c'è chi si è organizzato per proporre opzioni più costose a chi visita il sito usando un mac 😀

Tempo fa scrivevo al riguardo delle mucche da mungere 😀

Ovviamente non tutti gli utenti mac sono di questo tipo e non c'è dubbio che se uno ha scelto di spendere di più acquistando un mac per avere una qualità maggiore tendenzialmente sia disposto a spendere di più in generale per avere un prodotto/servizio migliore ma io, perdonatemi, continuo a non riuscire a smettere di ridere 😀

(Via Quinta)
Picture credit moosticks

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Apple_iSuck_by_moosticksE' da un po' che ho in mente di parlare male di Apple e finalmente mi ci sono messo.

Da sempre ho avuto una particolare avversione per Apple: odio il modo con il quale tratta i suoi clienti. Mucche da mungere.

Prendendo spunto da qualche parere che non sia mio, in modo da sembrare (solo sembrare) meno parziale, voglio farvi notare qualche punto a favore della mia tesi.

Scrive il Quinta che Apple ha bloccato l'App di Mark Fiore, un vignettista che ha vinto il premio Pulitzer e questo si chiama scelta editoriale. Se Apple sceglie per te quello che è lecito che tu veda ti vuole tenere nel mondo che ha scelto per te.

Io sarò uno spirito indipendente ma spero che la censura non sia mal vista solo dagli spiriti liberi.

Se voglio una linea editoriale mi leggo qualcosa di parte: la parte che scelgo io. Se voglio un computer portatile (telefono, smatphone o come volete chiamarlo) voglio che le scelte di cosa metterci sopra siano mie. Se a voi stà bene che siano altri a scegliere per voi allora accomodatevi ma sappiate che non lo fanno per il vostro bene ma per il vostro portafogli. Mucca da mungere.

Alessio Di Domizio di appuntidigitali ci segnala che Apple esclude lo sviluppo non nativo su iPhone.

Per i non addetti ai lavori questo significa, nuovamente, che Apple vuole evitare a tutti costi che un applicazione non approvata da loro possa essere installata su un iPhone.

Per riuscirci devono bloccare, per esempio, la prossima versione di Adobe Flash che permette di creare applicazioni in grado di girare su qualsiasi dispositivo. Ovviamente Adobe non è propriamenente felice e immagino che partirà una bella causa.

Si parla di concorrenza: avete presente? E' quella roba che serve a mantenere i prezzi per l'utente bassi. Mucca da mungere.

Proseguiamo con una testimonianza di Elena riguardo ai portatili (giusto per non fossilizzarmi sugli iPhone). Elena dice che

prima di spendere altri 2000€ in Hardware Apple, ci penso un po', e arrivo alla conclusione che avere una macchina apribile, magari piu' leggera ed economica (della serie, mi cade, si rompe, ne compro un altro e ci trapianto il disco) mi fa stare meglio

Da notare che Elena ha usato parecchi prodotti Apple e continua ad usarne: non è quindi una che parla di cose che non sa (non è come me insomma). Il concetto che espone è semplice: Apple fa di tutto per non farti mettere mano (aprire, sistemare, smontare) ai suoi prodotti. Preferisce che lasci fare a loro quando si tratta di riparazioni e preferisce che tu compri un loro oggetto più potente se quello che hai non ti basta più. Mucca da mungere.

Tutte queste cose non vi dicono nulla? C'è ad esempio essepunto che commentava su FriendFeed

Opera Mini: lo usavo anni fa sul BlackBerry e da subito sull'Android. Certo che si esaltano con poco i possessori di iPhone.

Come mai si esaltano per l'arrivo di una applicazione che in altre piattaforme c'è da tempo? Forse perché non sono abituati alla libertà e quanto viene loro concessa è spesso vista come un miracolo da osannare? Intorno alla guerra dei browser ci sono interessanti questioni economiche. Mucche da mungere.

Giusto per chiarezza vorrei concludere dicendo che ce l'ho su con Apple ma non con chi, consapevolmente, sceglie di usare loro prodotti. Difatti conosco molta gente che usa, ad esempio, l'iPhone e mi stanno pure simpatici. Ci passo addirittura delle piacevoli serate in compagnia.

E' un diritto di tutti quello di scegliere di farsi mungere ed è anche gratificante e consolatorio farlo. Fatelo voi però che io non ne ho per nulla voglia!

Picture credit moosticks

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Noverca Estero Low CostAlcuni giorni fa un mio lettore mi chiedeva un parere su Noverca.

Non avendone mai usufruito ho solamente potuto dirgli che ne avevo sentito parlare bene.

Dato che mi ha scritto Donato di Digital PR, segnalandomi proprio Noverca, mi è sembrata l'occasione giusta per analizzare alcuni aspetti dell'offerta di questo nuovo operatore mobile virtuale.

La parte che più mi interessa è quella relativa alle chiamate internazionali: il prezzo è basso perché solamente il primo tratto di chiamata è sulla rete GSM, il resto è con tecnologia VoIP.

Il vantaggio di questo sistema misto è la comodità di utilizzo.

Dal punto di vista dell'utente il tutto è totalmente trasparente: nessuna applicazione da installare. Semplicemente si chiama il numero così come si chiama il cellulare dell'amico o il negozio di videonoleggio sotto casa!

L'ideale sarebbe che ci fosse una buona tariffa dati (che Noverca non ha), un ottima rete di trasporto dati mobile (che sia HSDPA, HSUPA, LTE o WiMax poco importa, basta che sia ben fatta) che nessuno attualmente ha, per poter quindi usare il proprio dispositivo mobile totalmente e direttamente con il VoIP.

Non è solo un mio sogno: è da un po' che vedo, insistentemente, proiezioni che pronosticano una sempre crescente percentuale di traffico dati VoIP a scapito del tradizionale (vecchio) traffico voce GSM.

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WiMax Se non vi foste accorti sto scrivendo una serie di post sulle connessioni senza fili nelle varie tecnologie (WiMax, Hiperlan2 e WiFi) e, in particolare, su come si presentano i gestori che le propongono, sulle offerte, sulla copertura, prezzo e tanti altri dettagli.

Li sto scrivendo per Dynamick: il primo post è introduttivo, ho già scritto su Linkem e su Aria e ho in programma di proseguire con gli altri WISP WiMax e con quelli Hiperlan2.

Nel caso quindi che seguiate il mio blog ma non Dynamick rimediate subito e iscrivetevi al suo feed!

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Portabilità successivaLa portabilità successiva del numero di telefono fisso è un mio vecchio cavallo di battaglia ma questa volta mi sono fatto fregare.

Sul forum di NGI Rasky e gabbo85 mi fanno notare che c'è un importante aggiornamento, ovviamente positivo, del quale non ero a conoscenza.

Fino a poco tempo fa la portabilità successiva, cioè quella che vorrebbe effettuare dopo che già se n'è effettuata una, era sostanzialmente impossibile nonostante le norme parlassero di un obbligo da parte degli operatori.

La buona notizia è che EuteliaVoip sembra poterla realizzare a patto che il numero da portare sia originario Telecom Italia (è il caso più comune) e un altro dettaglio tecnico relativo al codice di migrazione.

Per fare un esempio se un utente ha portato il proprio numero di telefono fisso Telecom Italia verso Fastweb e poi decide di effettuare la portabilità successiva verso EuteliaVoip ora può.

Sembra essere una procedura un po' manuale ma è sempre meglio di niente!

La concorrenza vera che si creerebbe con una reale e funzionante portabilità successiva aiuterebbe ad abbassare ulteriormente il costo delle chiamate dal telefono fisso (VoIP, ovviamente) e questo penso che piaccia a tutti.

Appena avrò occasione di provare (magari presso qualche mio cliente) questa novità vi aggiornerò: se qualcuno di voi ha già fatto la mitica portabilità successiva me lo dica qui in un commento o via e-mail